16 agosto 2022
Per le nostre uve, varietà autoctone siciliane, è giunto il momento della raccolta.
Piero, occhi sorridenti e mani da vignaiolo, è già a lavoro con tutti gli uomini, tra le colline di Pattipiccolo, ad Alcamo.
É martedì mattina di metà agosto: la vendemmia è in corso e, dallo spiazzo che porta alle uniche case presenti nel raggio di chilometri, si intravedono trattori e uomini che metodicamente e meticolosamente spogliano i tralci dalle uve.
Le vigne rendono il paesaggio ordinato.
File parallele si susseguono, alcune lungo i fianchi delle colline, altre adagiate nelle poche pianure circostanti.
Una vendemmia, quella di quest’anno, che si prospetta all’insegna della qualità e con volumi tendenzialmente stabili rispetto a quelli dello scorso anno.
Tra i filari, gli uomini raccolgono l’uva con gesti ripetitivi e attenti: una mano scosta le pampine, l’altra con le cesoie tagliano il graspo.
Il grappolo reciso viene adagiato nelle cassette accuratamente preparate sotto il filare. Questa è la prima fase della vendemmia: uva raccolta interamente a mano.
Una volta in cassetta, l’uva viene caricata sul trattore e da questo al camion refrigeratore per poi raggiungere la cantina, dove verrà trasformata in vino. Tecnologia e conoscenza scientifica del territorio ci consentono di produrre un vino biologico in modo migliore rispetto al passato. Tutto parte dal rispetto del territorio e dalla volontà di produrre in modo sempre più sostenibile.
Il cancello nero sulla via Vincenzo Florio, a Marsala, si apre lentamente e l’uva fa il suo ingresso nel baglio ottocentesco sotto il sole cocente.
In questa parte di Sicilia, nel mese di agosto, lo scenario è molto simile, condito dall’odore dolciastro del succo d’uva che inebria l’aria e dal borbottare, in sordina, dei camion o trattori che la trasportano.
Il processo di trasformazione, interamente sotto azoto, vede, in ordine, diraspopigiatrice, pressa soffice, vasche in acciaio e, infine solo per alcuni, le botti di legno per l’affinamento, quella che i francesi definiscono élévage, termine che dà l’idea dell’elevarsi del vino verso più alti e ambiziosi traguardi.
