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Uliveto

L’uliveto di Patti Piccolo.

E’ un piccolo, prezioso, tassello della nostra azienda agricola, e ne rappresenta il cuore.

Il nucleo originale di un progetto di famiglia legato alla terra.

Fu piantato nei primi anni del ‘900, oggi è l’unico testimone della tradizione olivicola in un mare di vigne lungo il tratto della Sp10 Alcamo-Camporeale. Conta 1400 piante secolari di Cerasuola, oltre sei ettari per estensione, abbarbicate sul versante sud della collina chiamata da sempre la ‘montagnola’ proprio per la sua altezza. Dal punto di vista topografico rappresenta esattamente il centro dell’azienda.

I nostri ulivi non sono imponenti ma portano addosso tutti i segni di una resistenza tenace, scontano il prezzo della sopravvivenza in un contesto pedologico e climatico estremo.

La collina di Patti Piccolo non è mai stata destinata ad altro tipo di colture per il terreno poco fertile, sabbioso, incapace di trattenere l’acqua, per l’estrema pendenza con un dislivello, da 140 a 450 metri, e per i venti che sferzano costanti. Solo l’ulivo qui ha potuto mettere radici e prosperare nonostante tutto, nonostante la continua erosione della collina che porta alla progressiva esposizione delle radici.

Un contesto così ostico però preserva le olive. Perché qui l’incidenza dell’attacco della mosca delle olive è molto più bassa che altrove. La pianta ha meno necessità di difendersi. Inoltre, essendo immersa in un contesto agronomico diversificato e salubre c’è una maggiore biodiversità animale antagonista del parassita. Il nostro intervento è limitato, solo quando necessario, a due, tre trattamenti di rame in prossimità della potatura e dell’ allegagione.

Questo straordinario guerriero dalla chioma argentata è in grado di regalare un olio dalle qualità organolettiche uniche. Le difficoltà cui va in contro che lo costringono alla scarsa vigoria, a produrre poco, le traduce nella concentrazione aromatica e gustativa, nell’esasperazione delle caratteristiche tipiche della cultivar.

Il nostro olio, figlio della lotta, è esuberante, incisivo e longevo. Sì, perché in grado di mantenere per due, tre anni le sue qualità nel tempo, che solitamente decadono dopo circa 18 mesi. Capacità poi da noi sostenuta, o meglio preservata, con il metodo di molitura, programmata lo stesso giorno della raccolta, e imbottigliamento sotto azoto.

Proprio per l’alta concentrazione, il nostro olio ha un piccante deciso.

Al naso ricorda le foglie di carciofo e pomodoro.

In una prima fase, quando è ‘nuovo’, è coprente, presuppone l’abbinamento con cibi decisi.

E’ ideale con le carni.

Poiché la produzione è poca, abbiamo deciso di dedicarlo alla ristorazione qualificata, distribuendolo maggiormente nella provincia di Trapani e Palermo.

Loliomio ha una tempra verace. Specchio del territorio.

Per noi rappresenta la continuità generazionale.

La prosecuzione di ciò che è iniziato tanto tempo fa.

La Cerasuola è la stessa di cento anni fa, oggi è quello che è stato per mio nonno e per mio padre.

E’ un collettore di esperienze e memorie,

il testimone della nostra famiglia.

Sono passati più di cento anni da quando il primo dei millequattrocento alberi di ulivo è stato piantato. La montagnola sarebbe rimasta una collinetta di sabbia come tante ce ne sono, se non fosse stato proprio lì che il mio bisnonno, che si chiamava Benedetto come mio padre, decise di piantare in occasione della nascita di suo figlio, che si chiamava Andrea come me, quel grande uliveto. La scelta fu una premonizione e risulta ancora oggi un tributo a mio nonno Andrea, uomo onesto, tenace, giusto e generoso. Andrea Vesco

Loliomio