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BiBlioteca vivente

In alcuni Paesi esistono biblioteche dove puoi “prendere in prestito” una persona, invece di un libro, per ascoltare la storia della sua vita. 

Le biblioteche sono una delle invenzioni migliori dell’umanità. Il valore di un libro è enorme…Ma nel 2000, in Danimarca, è stato avviato un progetto innovativo e brillante: una libreria di esseri umani, dove è possibile prendere in prestito una persona per mezz’ora e ascoltare la sua storia. 

L’iniziativa si è presto diffusa in altri luoghi, grazie all’organizzazione The Human Library. Uno degli obiettivi è combattere i pregiudizi: ogni persona ha un “titolo”, come “Disoccupata”, “Rifugiato”, “Bipolare”, ma ascoltando la loro storia realizzerete quanto sia sbagliato “giudicare un libro dalla copertina”.

Biblioteca Vivente, traduzione italiana del termine Human Library, è un metodo innovativo, semplice e concreto per promuovere il dialogo, ridurre i pregiudizi, rompere gli stereotipi e favorire la comprensione tra persone di diversa età, sesso, stili di vita e background culturale.

Come funziona?

La biblioteca vivente si presenta come una vera biblioteca, con i bibliotecari e un catalogo di titoli da cui scegliere, la differenza sta nel fatto che per leggere i libri non bisogna sfogliare le pagine ma … parlarci, perché i libri sono persone in carne ed ossa. Questi “libri viventi” vengono “presi in prestito” per la conversazione: ogni lettore sceglie il suo libro.

Chi sono i libri viventi?

I libri viventi sono persone consapevoli di appartenere a minoranze soggette a stereotipi e pregiudizi. Desiderosi di scardinarli, essi si rendono disponibili a discutere le proprie esperienze e i propri valori con altri.

I titoli sono volutamente molto diretti, come ad esempio “ragazza lesbica”, “donna islamica col velo”, “emigrato albanese”, proprio per suscitare le reazioni emotive dei potenziali lettori attivandone la curiosità, ma anche gli stereotipi e i pregiudizi.

La biblioteca vivente offre ai lettori l’opportunità di entrare in contatto con persone con cui difficilmente avrebbero occasione di confrontarsi. L’incontro rende concreta ed unica la persona che si ha davanti, che smette quindi di essere percepita come rappresentante di una categoria sulla base di una generalizzazione, ma viene riconosciuta nella sua unicità, una persona che non rappresenta nessuno se non la propria esperienza e storia.

Stare seduti a pochi centimetri dall’altro e avere un tempo e uno spazio all’insegna dell’intimità e del raccoglimento, non può che avvicinare le persone. E cambiare gli stati d’animo, che poi cambiano le convinzioni, che poi cambiano le azioni.

Quanto dura?

La conversazione, cioè la lettura di un libro vivente, dura solitamente circa mezz’ora. Biblioteca vivente – coinvolgendo delle persone in carne ed ossa – è un evento molto limitato nel tempo, di solito uno o due giorni; in rarissimi casi può arrivare a tre o quattro giorni.