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Cortile Pepe, Cefalù

Passeggiare è una pratica di vita importante.
E’ una pausa, rispetto all’agire che ci consente di immergerci nel paesaggio, di guardarlo con occhio distaccato, godendone i molteplici aspetti, toccandolo con mano.
Passeggiare sottintende un camminare gradevole, a passi preferibilmente lenti, guardandosi attorno, sostando per qualche scatto fotografico, attratti tanto dalle particolarità naturali quanto da quelle umane che a Cefalù nel periodo estivo arrivano a triplicare.
E così, lungo le strade strette del centro storico del borgo madonita, si arriva, passeggiando, a Cortile Pepe, un ristorantino di circa quaranta coperti a pochi passi dal Duomo. Il ristorante è preannunciato, lungo il vicolo acciottolato da una piccola Putia, aperta da pochi giorni ed elegantemente allestita. Ad accoglierci è la tipica, calorosa e festante, accoglienza siciliana nelle vesti del patron Toti Fiduccia, sua moglie Lidia, lo chef Gianni Lettica, i ragazzi Alessio e Clelia. Sono contenti, hanno un progetto comune, sono giovani e hanno voglia di fare e fare bene.
La passeggiata non si esaurisce sebbene ci si è fermati, ci si è seduti ad un tavolo ed i piatti continuano a sfilare davanti i nostri occhi: adesso è una passeggiata nel gusto, nei sapori della tradizione sapientemente rivisitata, sapori del territorio, piatti tutti sempre creativamente presentati. Dalla varietà delle 7 farine per 7 pani, al pescato del giorno, alla Cassata “secondo loro”. E’ un susseguirsi di odori e colori in grado di condurti con piacere e nostalgia ai sapori dei tempi dell’infanzia, quando riuniti intorno ad un tavolo, gustavamo piatti genuini, preparati con tanto amore dalle nostre nonne, zie, mamme.
Allora ti appunti la frase che conclude il menù, non sarà scelta a caso nemmeno quella, ma con cura, come la passeggiata appena conclusa: “Si cucina sempre pensando a qualcuno, altrimenti stai solo preparando da mangiare”.