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Retroetichette Vino

A partire dal 1 gennaio 2023 – secondo quanto previsto dai regolamenti della nuova Politica Agricola Comune PAC 2023-2027 e al termine di un periodo transitorio nel quale i produttori avranno il tempo di adeguare i loro prodotti – anche le etichette del vino riporteranno i valori nutrizionali e la lista degli ingredienti.

Quello degli alcolici sarà il primo settore per il quale i consumatori potranno accedere alle informazioni attraverso un QR code che porterà alla E- label completa.

I consumatori così troveranno sull’etichetta del vino e degli altri alcolici, non solo la gradazione espressa in contenuti in alcol % in volume e le indicazioni sugli allergeni, ma anche l’espressione delle calorie per 100 ml di prodotto e un QR code che permetterà di accedere all’etichetta elettronica con l’elenco degli ingredienti e il quadro nutrizionale.

Per il Regolamento 1169 ingrediente è qualunque sostanza o prodotto, compresi gli aromi, gli additivi e gli enzimi alimentari, e qualunque costituente di un ingrediente composto utilizzato nella fabbricazione o nella preparazione di un alimento e ancora presente nel prodotto finito, anche se sotto forma modificata; i residui non sono considerati come ingredienti”. 

Per il vino oltre all’uva e il suo succo, andranno quindi nella lista degli ingredienti gli additivi eventualmente utilizzati come ad esempio la gomma arabica o l’acido tartarico, ma non i coadiuvanti, quelle sostanze o materiali cioè che vengono sì utilizzate nel corso del processo ma sono poi allontanate dal prodotto una volta esaurita la loro azione e funzione come i lieviti selezionati o i chiarificanti proteici. Né tantomeno andranno riportate sull’etichetta le pratiche enologiche relative all’applicazione di tecnologie autorizzate di tipo fisico, quali la filtrazione o l’ultrafiltrazione, l’elettrodialisi o la tanto discussa dealcolazione parziale applicata nei limiti ammessi. 

La lista dei prodotti ammessi in enologia del Regolamento 934/2019 permette l’uso di un numero ridotto di sostanze rispetto a quello di tutti gli additivi alimentari e distingue tra additivi e coadiuvanti, secondo una definizione voluta dall’OIV (l’Organizzazione non governativa internazionale della vite e del vino che vaglia i pareri scientifici a monte delle normative europee), proprio in quanto “utili ai fini dell’etichettatura”.

L’introduzione delle nuove indicazioni in etichetta per l’industria del vino potrebbe risultare un segnale della volontà di continuare ad aprirsi a una maggiore trasparenza, dando sempre maggiore fiducia ai consumatori e al loro diritto di essere informati e di dialogare con il mondo della produzione.