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IL CATARRATTO

Il Catarratto è un vitigno tra i più antichi a bacca bianca in Sicilia e per questo, anche, uno dei più coltivati. 

La sua resa e la sua vigoria hanno contribuito alla sua diffusione ad ogni latitudine regionale ma è senza dubbio la provincia di Trapani quella in cui quest’uva riesce ad esprimersi al meglio, generando vini eleganti e di grande beva.

Dal XVII secolo esperti ampelografi hanno iniziato a studiare il Catarratto nel tentativo di scoprirne origini, storia e caratteristiche. Uno degli aspetti più curiosi riguarda il nome. Catarratto pare essere un’antica parola dialettale siciliana dal significato di “abbondanza” in riferimento non solo alle rese ma anche alla ricchezza aromatica dei prodotti ottenuti con questa cultivar, motivo questo per cui il Catarratto viene classificato come un vitigno semi-aromatico. 

Gli studi ampelografici condotti hanno portato alla scoperta di diversi fenotipi, due dei quali particolarmente diffusi, il Catarratto Bianco Comune e il Catarratto Bianco Lucido; lucido, perché si tratta di un‘uva non particolarmente ricca di pruina per cui gli acini risultano brillanti.

Il Ministero delle Politiche Agricole, con un decreto del novembre 2018, ha concesso la possibilità di etichettare con il nome “Lucido” i vini ottenuti da entrambe le varietà di Catarratto, comune e lucido.

Il vitigno oltre che per le alte rese si distingue per vigoria e ottima resistenza alle malattie della vite. L’uva ha maturazione medio tardiva. 

La vinificazione in purezza per questa varietà è una pratica relativamente recente. Per molto tempo e fino a qualche decennio fa, infatti, il Catarratto veniva adoperato da solo, o in blend insieme all’insolia, nella produzione del vino Marsala. Successivamente subì il contraccolpo del progressivo declino di questo vino liquoroso e la concorrenza di un altro vitigno a bacca bianca della zona, il Grillo. 

Oggi i vini Catarratto, in piena riscoperta, stanno conoscendo un discreto successo e l’uva, vinificata in purezza, si sta affermando come una fra le cultivar più rappresentative della Sicilia Occidentale.

Dal Catarratto nascono vini bianchi eleganti di grande profondità; dal colore giallo paglierino, all’olfatto si presentano complessi e di buona intensità, caratterizzati da note floreali, fruttate, tropicali, di agrumi, miele, canditi. In bocca il vino risulta fresco, sapido intenso. Oggi, le tecniche agronomiche più recenti e le vinificazioni più attente consentono anche alle nostre latitudini la produzione di vini bianchi destinati a lunghi affinamenti, cosa che era impensabile se non impossibile, fino a qualche decennio fa per il Sud Italia.

Due vini della famiglia Rallo danno espressione a questo vitigno, il Beleda, Catarratto nella versione convenzionale, un vino prodotto secondo il disciplinare della D.O.P Sicilia, unico e ineguagliabile a queste latitudini non solo per finezza, persistenza e intensità aromatica ma soprattutto per longevità.

Il nome “beleda” è un aggettivo risalente al 1185 adoperato dal pellegrino andaluso Ibn Jubair nel suo Diario di viaggio per definire la città di Alcamo. Con tale termine, infatti, si indicava il paese col suo mercato e la sua moschea, un vino che vanta le

medaglie dei Tre Bicchieri del Gambero Rosso sia per la vendemmia 2013 sia per quella del 2015 e del 2017 e che sta dimostrando di poter aspirare, in virtù della sua grande longevità ed eleganza, ad un posto di primo piano nell’enologia non solo regionale ma nazionale.

Ma Catarratto a casa Rallo è anche AV01, un vino a fermentazione spontanea, zero solfiti aggiunti, nato con la vendemmia 2017. Un prodotto in grado di esprimere nel bicchiere le caratteristiche peculiari del vitigno con una notevole concentrazione di frutto che lo rende quasi “masticabile”. Un vino non convenzionale come questo, trasferisce più fedelmente la sensibilità di chi l’ha generato e i tratti identitari del luogo di produzione. Non è un caso che il nome, AV01 ha una doppia lettura, “a voi” un gesto di offerta propria dell’innata ospitalità siciliana ma anche le iniziali di Andrea Vesco, attuale presidente dell’Azienda e rappresentante della quarta generazione della famiglia.

L’AV01 si è rivelato essere un’ottima sperimentazione, una conferma ulteriore per il Catarratto, vitigno bianco dalle potenzialità inespresse e ancora tutte da scoprire. La vendemmia 2018 è stata giudicata da Italy’s Finest Wines tra i 20. migliori Orange Wine italiani.