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insalata a modo nostro

L’insalata in Sicilia diventa una pietanza ricca di sapore che racchiude la biodiversità di stagione. Quella che abbiamo preparato per voi è un classico del repertorio Mediterraneo: gustosa, tanto rinfrescante e sopratutto salutare. Ogni ingrediente è un toccasana, come il cappero e il dragoncello che cresce nel nostro orto con cui caratterizziamo ancora di più il piatto. 

Il cappero che abbiamo utilizzato è quello di Ustica. La potenza aromatica ci restituisce la bellezza e l’unicità dell’habitat in cui cresce: i muretti e i sentieri che disegnano il paesaggio, le rocce vulcaniche, le intense note iodate che la brezza del mare libera nell’aria, i profumi dei fiori e delle piante spontanee che fanno dell’isola un immenso giardino. Li ha preparati Maria Cristina, la donna diventata simbolo della memoria gastronomica usticese. Il suo laboratorio – punto vendita in via Petreria 5 merita la visita, vale il viaggio. Un piccolo tempio di saperi e gesti antichi, di conoscenze tramandate, di sapori che tracciano la storia di una comunità. 

Prima di passare alla descrizione della ricetta vi tratteniamo ancora un po’ con qualche curiosità sul cappero tratta dal volume “Cucinare le erbe spontanee”  scritto da Davide Ciccarese ed edito da Ponte alle Grazie. 

Il cappero è una pianta ornamentale detta muricola perché cresce tra le crepe dei muri e sceglie gli spazi tra le rocce. È una pianta citata da molti autori già nell’antichità per le proprietà curative e culinarie. Teofrasto, ci dice l’autore, ne parlava come pianta ribelle alla coltivazione. Plinio affronta l’argomento sul piano alimentare e medico distinguendo varie tipologie a secondo dell’area geografica attribuendo a quelle provenienti dalle zone “raccomandate” poteri per curare la milza, il fegato, la vescica, il mal di denti, l’otite e le ulcere alla bocca. L’autore cita anche il Mattioni il quale nel ‘500 sosteneva che il cappero fosse un rimedio per curare la sciatica. 

Per esaltare la nota del cappero abbiamo abbinato il dragoncello, un’erbacea perenne, cespugliosa le cui foglie vanno raccolte dalla tarda primavera, nel sud Italia, all’estate. Una pianta molto usata dalla cucina francese e che ha tante proprietà dal punto di vista nutraceutico: antibatteriche, antinfiammatorie, antiobesità e anticoagulanti. 

E adesso passiamo alla ricetta! 

Ingredienti: (ahimè trattandosi di una ricetta tramandata dalla nonna gli unici ingredienti pesati sono i fagiolini, il resto è “ad occhio” o semplicemente a gusto personale!)

Pomodoro da insalata

Patate

Fagiolini 500g

Capperi sotto sale

Capperi

Dragoncello

Songino

Olio evo

Aceto

Sale qb

Preparazione del piatto. 

Dissalate bene i capperi lasciandoli in ammollo in una ciotola d’acqua per alcune ore. Ricordate di fare risciacqui leggeri e ripetuti. Lavate bene gli ortaggi che compongono l’insalata e le erbe, avendo cura di adagiare bene queste ultime su un panno di cotone. Potete utilizzare per questa ricetta, in alternativa ai pomodori da insalata, il pomodoro datterino.  Mettete a bollire le patate e i fagiolini fino a raggiungere una cottura consona che preservi la loro consistenza. Fate raffreddare dentro un colapasta. Su un tagliere Tagliate il pomodoro a fette, le patate e i fagiolini freddi. In una grande ciotola unite tutti gli ingredienti. Condite a piacere con olio evo, l’aceto e il sale. Prima di servire lasciare riposare l’insalata nel frigorifero per mezz’ora.

In abbinamento consigliamo un rosso morbido, persistenze e dal piacevole corredo aromatico caratterizzato da frutti rossi e spezie come il nostro Perricone in purezza, Rujari.