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la testimonianza di Consuelo Lupo

Il Teatro riparte. Piano piano, a singhiozzo, si stanno riaccendendo i riflettori. Il palcoscenico ritorna in vita, o meglio a nuova vita. Ma con quale spirito, con quali prospettive, con quali forze? Abbiamo raccolto la testimonianza di Consuelo Lupo, attrice di teatro, cinema, televisione, oggi impegnata come sindacalista a difesa dei diritti degli attori per la SLC CGIL Palermo.

“La Pandemia è stata un evento tragico che ha messo in crisi l’intera economia. Il mondo della cultura ha pagato un prezzo altissimo. Siamo stati i primi a chiudere e gli ultimi a riaprire.

Per l’intero mondo della produzione culturale e dello spettacolo dal vivo è stato un anno difficile, di profonda sofferenza, con false ripartenze che hanno avuto conseguenze gravissime sull’occupazione e sul reddito delle lavoratrici e dei lavoratori dell’intero comparto.

A tutt’oggi la riapertura non è totale. 

I rigidi protocolli sanitari, le linee guida del CTS, i tamponi ogni 72 ore per la sicurezza dei lavoratori, la sanificazione dei luoghi, il distanziamento, rappresentano difficoltà e costi che molti teatri, sopratutto i più piccoli, non possono permettersi rischiando così la chiusura.

Come sindacato riteniamo importante garantire quindi ammortizzatori di emergenza e sostegni adeguati e certi che diano copertura a tutti i lavoratori del settore per tutto il 2021.

La Pandemia ha indubbiamente scoperchiato un sistema che non funzionava da tempo, ha fatto emergere le criticità del settore: condizioni di estremo precariato, contratti atipici, frammentati e discontinui con lunghi periodi di disoccupazione, lavoro nero e lavoro grigio.

Finalmente la Politica ha preso atto della necessità di una legge sullo spettacolo per un riordino normativo che possa dare dignità e tutele a tutti i lavoratori, cosa che aveva già sollecitato da tempo anche il Parlamento Europeo.

Dopo aver ascoltato le parti sociali e preso visione delle proposte di legge è stato presentato congiuntamente, dal Ministro della Cultura Franceschini e dal Ministro del Lavoro Orlando, il DDL per lo spettacolo che, come sindacato SLC CGIL, seguiremo con grande attenzione come stiamo facendo con gli emendamenti al dL Draghi per migliorare ciò che è stato inserito come anticipazioni alla Legge per lo Spettacolo.

Consuelo Lupo aggiunge ancora:

“Una cosa oramai è evidente: sulla cultura bisogna investire. 

Non è un costo, è invece una risorsa sociale ed economica. L’intervento pubblico è importante. Non è possibile che l’unico filtro regolatore della produzione culturale sia il mercato. La politica deve creare le condizioni affinché la produzione culturale artistica sia autonoma, libera, indipendente e rimangano in vita i luoghi di produzione/fruizione.

Lo spettacolo dal vivo non può morire. E’ troppo importante. Ha un senso profondo collettivo a cui non si può rinunciare. Sarà e rimarrà un rito terapeutico necessario per curare i mali passati, presenti e futuri. Il teatro è il luogo per eccellenza dove ci si pongono domande e dubbi, pone interrogativi per fare crescere la coscienza critica, rende l’uomo più consapevole. 

Il teatro è la magia che si vive dal vivo. 

Si chiama spettacolo dal vivo per questo motivo, perché ha questa capacità di dare un’emozione irripetibile, che si vive in quel momento e mai più.

Hic et Nunc.”