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Bocconcini al Suino Nero dei Nebrodi e “erba del guerriero”

Festeggiamo i 3 bicchieri del nostro Zibibbo Al Qasar con una ricetta da abbinare molto stuzzicante e in formato bocconcino. 

Facile da preparare, questa pietanza è l’aperitivo ideale da condividere con gli amici. 

Pochi e sani ingredienti che ci ricordano quanto la biodiversità sia davvero la ricchezza della nostra tavola e per la nostra salute. 

Prima di descrivervi la ricetta dedichiamo qualche riga al maiale simbolo della cultura nebrodense e Presidio Slow Food, l’ingrediente principale. 

Il Suino Nero dal manto scuro, da cui prende appunto il nome, è una razza antica autoctona di piccola taglia che si è evoluta nell’habitat incontaminato dei Nebrodi dominato dalle querce. Non deriva da un incrocio e questo ne denota il pregio. Vive allo stato brado. Grazie al libero movimento, al cibo che gli regalano i boschi del Parco e all’aria incontaminata, le sue carni sono particolarmente gustose e consigliate come alimento da integrare in una dieta sana. Innanzitutto sono ricche di acidi grassi appartenenti alla famiglia degli Omega 6, quelli che aiutano a combattere il colesterolo cattivo e ad aumentare i livelli di quello buono (HDL). Consumare Suino Nero significa anche assumere una buona quantità di vitamine, sopratutto del gruppo B, e sali minerali. 

Una piccola digressione la merita anche il timo. Sapete che veniva considerata l’erba dei guerrieri? Almeno così la pensavano così i Romani, come scrive Davide Ciccarese nel libro Cucinare le erbe selvatiche. I soldati si cospargevano addirittura di acqua di timo per augurarsi la battaglia vittoriosa. Anche ai tempi delle Crociate, ricorda l’autore, il timo veniva utilizzato dai cavalieri come amuleto per avere il coraggio. Nel mondo ellenico si pensava che il timo fosse addirittura generato dalle lacrime di Elena. Talmente ricco di poteri da essere reputato sacro, tanto che uno dei sinonimi della pianta è “erba di Maria”, perché la credenza vuole che di timo fosse ricoperto il giaciglio che accolse la Vergine durante la fuga in Egitto. Veniva offerto agli dei e bruciato in molti riti sacrificali. Gli Egizi lo utilizzavano nella mummificazione. Il potere magico e taumaturgico che ha avuto il timo nelle civiltà del passato viene spiegato dalle sue proprietà medicamentose: un efficace antisettico, antibiotico, germicida, utilizzato per sanificare gli ambienti e curare durante le epidemie. 

Ricetta 

Ingredienti: 

500 g di filetto di Suino Nero dei Nebrodi 

2 fette di pane in cassetta

50g di foglie di timo 

Olio evo 

Sale

Pepe 

Frullate le fette di pane insieme al timo privato delle parti legnose. Salate e pepate il filetto, quindi rigiratelo nel trito aromatico facendo aderire bene. Mettetelo in una teglia con un filo d’olio e infornate a 200 C per 15 minuti. 

Servire su una coppetta, accompagnarlo con fette di pane casereccio e pasteggiare con un calice fresco del nostro Zibibbo dalle note di sambuco, mandorla e zagara.

Buon assaggio!