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Etichetta del mese: La Clarissa

Mese nuovo, nuova etichetta. L’inverno con i suoi colori, i suoi sapori (e le sue temperature!) ci suggerisce di insistere con i vini rossi.

Abbiamo scelto allora il syrah in purezza: per voi la genesi della nostra Clarissa.  

L’etichetta è quel  piccolo pezzo di carta scritta e/o disegnata, crocevia di spunti e illuminazioni.

Nasce cercando di toccare il cuore, stimolare la mente, creare un contatto, divenire qualcosa di più di un inerte sommario di notizie tecniche.

Prova a raccontare pur essendo senza bocca.

E quale potrebbe essere la storia di cui vuole farsi portavoce la nostra etichetta di Syrah LaClarissa?

In quest’etichetta si è voluto giocare con l’ambiguità della provenienza del vitigno Syrah.

Alcuni sostengono sia di origine persiana, altri francese, noi …siciliana!

Nella masseria di Pattipiccolo, ad Alcamo, sorgeva un convento di suore Clarisse.

Quindi per prima cosa, ci siamo concentrati su di Lei, una suorina, la nostra Clarissa, dall’abito nero e accessori bianchi, semplice, così come l’immaginario collettivo richiede.

Non la si vede in viso, ma impegnata in un cammino.

Eccola allora comparire nella parte sinistra in basso dell’etichetta e, poi ancora, in alto a destra.

La nostra Clarissa, prima fra tutte, in un’ipotetica passeggiata tra i filari, scopre il vitigno prezioso dalle “bacche purpuree”

La passeggiata in campagna viene qui contestualizzata da piccoli puntini rossi.

Si tratta di un percorso ma si tratta anche di acini d’uva.

La collina sulla quale LaClarissa passeggia riportata fedelmente in etichetta nella croma nera, è quella alcamese, dove ancora oggi a 600 metri sul livello del mare è impiantato l’unico vitigno alloctono della nostra tenuta, il Syrah.